Marco Magnocavallo, imprenditore seriale del web

L’autodefinizioneserial entrepreneur”, questa volta, è tutt’altro che inappropriata. Sono tanti i progetti nati sul web negli ultimi venti anni che i Italia portano la firma di Marco Magnocavallo.

La prima esperienza risale al 1996, con Communicate!, tra le prime web agency in Italia, che fu venduta nel 2003. Tra il 2000 e il 2002 Marco ha fondato il sito di e-commerce Litebox, cui ha fatto seguito LiveSupport, servizio web di customer care.
E ancora altre società come Maki e, in epoca più recente, Tipsandtrip, taccuino di viaggi online e per iPhone. Senza dimenticare Blogstargame, gioco in scatola sulla blogosfera di casa nostra. E soprattutto Blogo, testata nativa digitale tra le più seguite d’Italia, che pubblica oltre 50 magazine verticali.

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La sede di Eboox

“Mi muove la voglia di provare a fare meglio di quanto ci sia già in giro e di cercare di costruire un prodotto che possa soddisfare un bisogno inespresso o irrisolto degli utenti. Riuscire a trovare uno spazio giusto per una nuova azienda o progetto è un percorso tortuoso e difficile, ma porta grandi soddisfazioni nel momento in cui si capisce che i clienti apprezzano e trovano insostituibile quello che si è iniziato a creare” racconta.

Nel 2011 Blogo è stata venduta a Populis per 6 milioni di euro. Due anni dopo nasceva Eboox, la nuova avventura di Magnocavallo.
“Dopo l’esperienza con Blogo ho pensato che un modello simile, una struttura verticale per nicchie di appassionati e una struttura orizzontale condivisa per le operations, potesse funzionare anche nell’e-commerce. Avendo seguito da vicino il mondo dell’editoria online, avevo il presentimento che una parte dei ricavi di un publisher del futuro potessero arrivare da transazioni commerciali online. Da qui l’idea di Eboox” spiega.

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Rimangono però differenze tra le due piattaforme e così Magnocavallo ha dovuto rivedere in corsa il portale e la sua offerta. Dai tre siti iniziali, Tannico dedicato al mondo del vino, Shoppable alla casa e Kidme per i bambini, aveva tentato di aggiungere un nuovo “verticale” come Navorio, pensato per gli amanti della bigiotteria. “Dopo i primi tre anni e mezzo mi sono reso conto che portare avanti tanti progetti in contemporanea nell’e-commerce, rispetto a quanto fatto con Blogo, comporta una serie di difficoltà e la necessità di capitali maggiori. Così abbiamo deciso di focalizzare i nostri sforzi solo su Tannico e Shoppable, che dall’estate sono diventate due società indipendenti e con management diverso”.

Ma qual è il rapporto degli italiani con l’e-commerce? Quanto comprano online? “Il nostro mercato deve svilupparsi molto: rispetto ai vicini francesi, a tedeschi, inglesi e anche spagnoli siamo indietro di almeno 3 o 4 anni. Ci sono ampi spazi di crescita soprattutto in categorie come il food e wine, che potranno portare a triplicare o quadruplicare i volumi di transato nei prossimi 3 o 4 anni” dice.

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Non c’è un profilo tipo dell’utente di Eboox, così come dell’e-commerce in generale. Un identikit universale non esiste, questo complica il lavoro degli operatori del settore. “È un tema che avevo già visto in Blogo, dove avevamo a che fare con trenta nicchie diverse di appassionati. Ciascuna ha le sue regole, i suoi modi di comunicare e di interagire. Così la sfida diventa ancora più appassionante, anche se talvolta simili differenziazioni rendono complicata la gestione dell’azienda” dice Marco Magnocavallo.

Che nelle prossime settimane annuncerà importanti novità per quanto riguarda Tannico e, nel frattempo, ha iniziato il processo di internazionalizzazione con l’apertura di un magazzino vicino a Londra. “Inoltre” conclude “, siamo al lavoro per il lancio nel mese di ottobre di un nuovo servizio, che permetterà alle cantine italiane di avere una fotografia precisa dei loro prodotti e del mercato del vino online. Un servizio mai visto, che aiuterà i produttori a capire le dinamiche del mercato”.

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